“Con questa legge a perdere saranno i lettori”. Dopo l’approvazione oggi in Senato della cosiddetta legge sul libro e la lettura, commenta così, amaro, il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), l’associazione che da 150 anni rappresenta i grandi così come i piccoli e medi editori e che copre il 78% del fatturato della varia, la quasi totalità dell’editoria scolastica e di quella universitaria e professionale.
“Imponendo la riduzione degli sconti sui prezzi di vendita – ha sottolineato -, questa legge peserà sulle tasche delle famiglie e dei consumatori per 75 milioni di euro, mettendo a rischio 2mila posti di lavoro. Non è ciò che serve in un’Italia in coda alle classifiche europee per la lettura. Non è ciò che serve al mondo del libro, la prima industria culturale del paese, in un momento delicatissimo di consolidamento della crescita che ha finalmente segnato il recupero dei livelli pre-crisi. Non è ciò che serve all’Italia che vede ancora e sempre il lavoro in testa alle preoccupazioni dei propri cittadini”.
“Per contrastare e compensare gli effetti di questa legge – ha proseguito - si impongono adesso, subito, misure di sostegno alla domanda, prime tra tutte il rafforzamento della 18App, la carta cultura per i diciottenni, e la detrazione fiscale per l‘acquisto dei libri. Al governo, al parlamento non chiediamo aiuti per noi ma per i lettori, i consumatori, le famiglie, i giovani. Richiediamo inoltre l’assoluta garanzia e certezza sui tempi dell’entrata in vigore delle nuove norme, essendo in gioco, con conseguenze pesanti, l’organizzazione dell’intero mercato del libro, che, come qualsiasi altro settore produttivo, richiede tempo per adeguarsi al mutare delle regole”.